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Il
post di oggi è dedicato ad una meravigliosa regione, piena di cultura e
tradizione, e ad uno dei suo artisti piĂą rappresentativi: La Puglia e
Caparezza! Michele Salvemini, in arte Caparezza, è nato nel lontano 1973 a Molfetta, cittĂ
marittima nei pressi di Bari. Caparezza ha sempre avuto un forte legame, non
sempre idilliaco, con la propria terra. Il 18 luglio 2008, infatti, l’autore
pubblica il singolo “Vieni a ballare in Puglia”, tratto dall’album “La
dimensione del mio Caos”, in cui è possibile percepire il dualismo che
caratterizza la regione come un luogo meraviglioso pieno di bellezze naturali che
vengono contrapposte ad uno scenario di morte e incidenti. Il brano, che
presenta un ritmo incalzante tipico delle ballate tarantine, invita i turisti a
venire a “ballare” in Puglia, elencando però i tanti aspetti negativi e i
principali problemi legati a questa terra: dalle emissioni di diossina
dell’ILVA alla “schiavizzazione” degli immigrati per lavorare nei campi di
pomodori, passando per le catastrofi ambientali come gli incendi del Gargano
fino al problema legato alla sicurezza sul lavoro. Il brano può essere
interpretato come un invito a togliere i paraocchi che non permettono di vedere
i grandi problemi della Puglia e ad
agire per migliorare la situazione. Il pezzo si chiude con una strofa
emblematica, “Oh Puglia Puglia mia, tu Puglia mia/ Ti porto sempre nel cuore
quando vado via/ E subito penso che potrei morire senza te/ E subito penso che
potrei morire anche con te” in cui si può notare il conflitto interiore
dell’autore, che da un lato ama il proprio territorio ed è dispiaciuto quando
deve andare via, ma allo stesso tempo ritiene questo allontanamento
obbligatorio per non “morire” con la propria terra.
Abbiamo
scelto di rappresentare il dualismo di questa regione attraverso un piatto
tipico pugliese: La
Ciceri e Tria.

Questa ricetta è caratterizzata da un forte contrasto tra la morbidezza della
pasta e dei ceci e la croccantezza dei “frizzuli” cioè i residui dell’impasto
tagliati a pezzi irregolari e fritti in olio extravergine d’oliva.
Ingredienti:
Pasta
fatta in casa (secondo la ricetta Salentina)
150
gr di ceci secchi (4 persone)
Brodo
vegetale
Cipolle,
aglio, peperoncino, sedano, carote
Olio,
sale, pepe
Preparazione:
Innanzitutto,
bisogna mettere a bagno in una bacinella (circa 12 ore prima di cucinare la
pasta) i ceci in acqua salata. Una volta passato questo intervallo di tempo,
mettere i ceci a cucinare in padella con cipolla, aglio, peperoncino, sedano e
carota (a discrezione del vostro gusto) per iniziare la loro lenta cottura,
aggiungendo di tanto in tanto il brodo vegetale per farli rimanere morbidi.
Per
preparare la pasta si utilizzano circa 400 gr di farina 00 (si può utilizzare
anche una parte di farina di grano duro, in proporzione 2/3 e 1/3) e 200
ml di acqua tiepida. Sul piano di lavoro si realizza il classico cono di farina
con un buco al centro dove viene versata a poco a poco l’acqua tiepida e un
pizzico di sale. Si impasta energicamente finché non si forma un impasto liscio
e omogeneo. Dopo aver fatto riposare l’impasto per circa mezz’ora lo si stende
con un mattarello e lo si taglia a piccole strisce larghe qualche centimetro. Infine,
si aggiungono i frizzuli alla pasta e ai ceci per creare questa buonissima
ricetta Salentina.
E
tu, dove vai a mangiare?
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